Le sezioni Unite della Cassazione penale, Sent., 23-03-2016, n. 12391, confermano la condanna della Corte d’Appello per il reato di cui all’art 388 c.p. comminata ad un genitore per avere eluso DOLOSAMENTE il provvedimento adottato dal Giudice civile, ed avere ostacolato il rapporto del padre con il figlio.
La Corte di appello di Lecce rigettando l’impugnazione proposta avverso la sentenza del Tribunale di Taranto aveva confermato la condanna di una donna alla pena di 500,00 Euro di multa.
La signora è stata ritenuta colpevole del reato di cui all’art. 388 c.p., comma 2, per avere dolosamente eluso il provvedimento adottato dal giudice civile, nell’ambito del giudizio per separazione personale tra la medesima ed il coniuge, sulle modalità di visita del padre, genitore non affidatario del figlio minore. La signora ha proposto ricorso per cassazione fondato su un unico motivo, per violazione della legge penale e vizio di motivazione dell’impugnata sentenza (art. 606 c.p.p., comma 1, lett. b) ed e)).
L’imputata si è difesa asserendo che non ci sarebbe stata la sua volontà nell’eludere un provvedimento del giudice, ma ci sarebbero stati accordi intervenuti con il coniuge su diverse modalità di visita del minore, per esigenze del figlio non in grado, per le sue condizioni fisiche, di andare con il padre e, comunque, dalla volontà espressa dal medesimo minore.